Blasonatura
Partito: il PRIMO, d’azzurro, al torrione parte integrante del castello visconteo in Pagazzano, con il suo aspetto tipico, d’oro, murato di nero, chiuso dello stesso, merlato alla ghibellina di cinque, fondato sulla campagna di verde; il SECONDO, di argento, al biscione visconteo, di azzurro, ingollante il fanciullo di carnagione, posto in fascia, con le braccia aperte, capelluto di nero, il biscione sormontato dalla coroncina nobiliare anomala d’oro (tre fioroni visibili, alternati da due sferette).
(DPR 4/11/2003, CONCESSIONE)
Note
È tutto incentrato sulla storia del paese lo stemma di Pagazzano: da una parte il castello e dall’altra la famiglia feudataria i Visconti.
Non avendo mai avuto uno stemma proprio, il Comune decise di progettarne uno ex novo. Nei vari stemmari conservati alla Biblioteca Civica di Bergamo o all’Archivio di Stato di Bergamo, non risultano presenti degli emblemi riferibili alla comunità di Pagazzano.
Soltanto con l’inizio del secolo attuale, il Comune pensò di dotarsi di un emblema che lo potesse rappresentare nelle sedi istituzionali.
Lo stemma è un partito, diviso in due da una linea verticale passante dal punto medio del lato superiore e la punta. A destra, su fondo d’azzurro, trova posto la raffigurazione, così com’è nella realtà, dell’entrata del castello con le caratteristiche descritte nella blasonatura: la porta e le commettiture tra le pietre sono di colore nero, la merlatura alla ghibellina, cioè con i merli disegnati a guisa di coda di rondine, ed è appoggiato sulla campagna di verde, la pezza araldica posta alla base dello scudo, a ricordo della fertilità della sua terra.
A sinistra, su fondo d’argento, il biscione visconteo, noto elemento dell’importante famiglia dei Visconti, ingollante il fanciullo di carnagione, cioè con un bambino messo in orizzontale tra le sue fauci, è sormontato da una coroncina nobiliare anomala, ovvero che non risponde ai canoni araldici ma se ne discosta; è tratta dal grande stemma posto all’ingresso del castello e ne riprende le fattezze.